Non potevo parlare di Resident evil Afterlife 3D dopo una sola visione. Ho dovuto vederlo, assimilarlo, metabolizzarlo e infine rivederlo per cogliere il quadro d'insieme e farmi un'idea razionale e spassionata riguardo al film.
Che dire: è stato il primo film della saga che grazie a internet ho seguito passo passo, dalle prime sporadiche notizie e rumor sul cast fino ad ogni trailer, spot e featurette. Un'ossessione maniacale, lo ammetto, ma non me ne frega niente, perché mi sento tutto fuorché deluso o amareggiato.
Cast e troupe hanno ripetuto per mesi e mesi che questo film è stato pensato sia per la visione 3D che per quella classica, in modo che ognuno possa goderne la potenza visiva allo stesso modo. Baggianate. E' evidentemente pensato per la visione in sala e soprattutto in 3 dimensioni. Niente porcate da 3D anni '80 con robe tirate verso lo spettatore ogni tre per due (qualcosina c'è, ma grazie a dio è fatta bene e non ne hanno abusato), in compenso un senso della profondità e del volume impressionanti, che lasciano senza fiato. Riflettendoci, appare evidente che ogni inquadratura è stata studiata con cura certosina per sfruttare fino al midollo la tecnologia stereoscopica risucchiando letteralmente lo spettatore nel film (quando lo dicevano Milla e Anderson nelle interviste sinceramente non ci credevo, invece sticazzi °__°).
Analizzato l'aspetto fuckyeah3D, passiamo al film per quel che è.
Altra balla colossale raccontata dalla crew del film: si può tranquillamente vedere Afterlife, e capirlo, anche senza aver visto i capitoli precedenti. STRONZATONA. Il classico voice over di Alice, che riassume il background del movieverse, c'è anche stavolta ma è di un'inutilità pazzesca. Se non si è visto almeno il terzo capitolo, Extinction, non si capisce una beata mazza di Afterlife. Non perché la trama sia debole, ma perché troppo strettamente connessa a quella del film che lo precede. Questo ovviamente non è stato un mio problema. Inoltre, le citazioni e gli elementi (fanservice, chiamiamoli pure così) tratti dal quinto capitolo videoludico della saga risulteranno del tutto privi di senso a chi non ha giocato almeno una volta, anche distrattamente, a Resident Evil 5. Non mi riferisco alla trama, ma alle creature, come gli zombie con la plaga che fuoriesce dalla bocca, i cani che si aprono a metà ed Executioner, quest'ultimo l'essere più enigmatico per chi sia un profano del game, nonostante nel film il loro ruolo sia completamente diverso. Stesso discorso per il chip di controllo, o Scarabeo, lo stesso che in Resident evil 5 si doveva estirpare dal petto di Jill Valentine.
Ed è appunto qui che le promesse di Anderson vengono mantenute: è a tutti gli effetti un film per i fan di Resident evil (nabbi o meno) sia delle fazioni videoludiche che cinematografiche. Non puoi capirlo e apprezzarlo appieno se non hai visto i film precedenti e se non hai giocato a RE5. Per chi non ha lacune da colmare, il film è una gioia mozzafiato per gli occhi.
Chiariamo subito: non è un film da Oscar, non è in corsa come miglior fanta-horror/action/postapocalittico dell'anno, si rende conto di essere un giocattolone da divertimento usa e getta, alla portata dei ragazzini. Andandolo a vedere con queste aspettative (non necessariamente negative) si rimarrà soddisfatti.
Puntualizzazione personale rivolta ai fan hardcore del videogioco: non andate a vederlo aspettandovi il "film di Resident evil 5". Quando mai. Non finirò mai di ripeterlo, BISOGNA CAPIRE CHE VIDEOGAME E MOVIEVERSE SONO DUE COSE DIVERSE QUINDI SMETTETELA DI PIANGERE E FARVI VENIRE I SORCI VERDI E MAGARI RIUSCIRETE AD APPREZZARE I FILM. Dio santo. Il primo film è del 2002. Sono passati otto anni e ancora leggo gente che sputa bile perché non ci sono Leon, Chris, Jill, Claire vesiti come nel gioco, niente villa Spencer, cosa c'entra il postapocalittico con Resident Evil, ma nel gioco è diverso, ma nel gioco non succede così e un'altra infinità di lamentele inutili e sterili di gente che non sa vedere oltre a un joypad. Ma se devo mettermi io a spiegare perché i film funzionano nonostante non siano la riproduzione spiccicata dei videogames, significa che i miei interlocutori sono messi peggio di quanto immagini. Guarda caso il capitolo che mi ha fatto più schifo fin'ora è stao Apocalypse nonostante ci fossero Jill, Carlos e Nemesis. Perché? Perché erano fatti col culo, forse?
Basta, sto andando in paranoia. Torniamo al film.
I personaggi: FINALMENTE dei protagonisti con una cazzo di personalità. Non originalissimi, i classici modelli fissi (la gnocca, il figo, lo stronzo, il marpione...), ma per gli standard di RE tanta roba in quanto a individualità. Quella più esplorata rimane la figura di Alice che, come diceva Milla Jovovich in interviste varie, perdendo i suoi poteri può finalmente sentirsi di nuovo umana e più sentimentalmente vicina ai personaggi con cui interagisce. Ci sono voluti quattro film ma beh, era proprio ora: questa Alice è più simpatica, più aperta, più disperata (più tamarra), insomma una Alice in 3D. Sorry, lol.
Claire non va molto oltre a quella di Extinction: parla poco e ha la solita aurea di stronzaggine che la circonda, ma durante lo scontro con Executioner non potrete che innamorarvi di lei. Il personaggio che più mi preoccupava: Chris. E' il Chris del movieverse, e già come premessa dovrebbe essere sufficiente, ma in ogni caso funziona. Sono pure riuscito a non pensare a Prison Break mentre lo vedevo in scena, e l'ambientazione carceraria non era d'aiuto.
Andiamo dritti al sodo: Wesker. C'è gente che questo film lo è andato a vedere apposta per lui. A me interessava vedere quanto c'era effettivamente di Wesker nel personaggio, e devo dire non male. Un villain al livello della pellicola, trattato dignitosamente. A mio parere, promosso.
La colonna sonora infine spacca i culi a rullo.
Quindi, in conclusione, andatelo a vedere e godetevi trama, 3D e una marea di fanservice da sbav (il mio preferito: lo scontro Chris e Claire / Wesker, fedele a Resident evil 5 in ogni minimo dettaglio). IMPORTANTE! Non scappate via quando iniziano i credits, vi perdereste una sequenza che da sola vale il prezzo del biglietto.
Ammesso che non siate fan hardcore gnègnè del videogioco
